L’esito dell’ultima perizia sul caso Unabomber ha dato un risultato importante che ha messo ulteriori dubbi sulla note triste vicenda.
Unabomber, il misterioso dinamitardo che ha disseminato Veneto e Friuli di trappole con il botto, torna a far parlare. Questa volta per via dell’esito dell’ultima perizia che avrebbe dovuto mettere la parola fine o comunque dare maggiori informazioni sull’identità di colui che ha seminato il terrore per anni, dal 1996 fino al 2004. Invece, gli accertamenti sul DNA non hanno fatto emergere corrispondenze.

Unabomber: l’esito della perizia
Si torna a parlare del caso legato alla figura di Unabomber, l’attentatore che per tantissimi anni ha seminato terrore nel Nordest italiano con ordigni artigianali. In particolare sono arrivate delle novità importanti in merito alla tanto attesa perizia disposta dalla Procura di Trieste, che avrebbe dovuto far luce sull’identità del responsabile. L’accertamento, a quanto si apprende dai principali organi di stampa, non ha portato ad una svolta decisiva.
Cosa è emerso sul DNA
La perizia che nel 2024 era stata commissionata da parte della Procura di Trieste su alcuni reperti degli attentati attribuiti al cosiddetto Unabomber non ha rilevato nessuna corrispondenza con il DNA delle undici persone indagate fino ad oggi. I risultati sono stati comunicati in una videoconferenza a cui hanno partecipato i consulenti tecnici di accusa e difesa. Tale perizia, come riportato da Rai News citando i giornali del Gruppo Nem, sarebbe stata definita “corposissima”.
Al momento tra le reazioni che ci sono state, sarebbe arrivato solo il commento dell’avvocato Maurizio Paniz, che assieme a Paolo Dell’Agnolo assiste da anni Elvo Zornitta, uno degli indagati. “Abbiamo avuto la conferma di quello che da tempo sostenevo, la completa estraneità dell’ingegnere. Ma non posso che trovare scandalosi i tempi di attesa. Sono trascorsi due anni e mezzo per avere la perizia. È davvero inconcepibile, considerando quante persone sono state coinvolte in questa riapertura delle indagini”, ha fatto sapere il legale come riportato anche da Il Fatto Quotidiano.